Sperimentare la blockchain per gli alimentari: una nuova tracciabilità dei prodotti


Cheese Brie Sandwich

Il fatturato a livello mondiale della logistica conto terzi sta continuando ad aumentare: a partire dagli 800 miliardi di dollari del 2016, le previsioni puntano a 1.100 miliardi nel 2022. A supportare questi numeri, c’è la continua innovazione ed introduzione delle nuove tecnologie in tutto il settore: la Blockchain è proprio una di queste realtà innovative.

Siamo abituati a pensare alla Blockchain come a uno strumento strettamente collegato ai Bitcoin, alla virtual currency e alle transazioni finanziarie. Tuttavia, essa può essere messa al servizio della supply chain al fine di dare nuovi strumenti per migliorare la tracciabilità dei prodotti e assicurare nuovi livelli di sicurezza. Il principale settore in cui è stata implementata è il Food & Beverage: nel settore è necessario potenziare le performance di sostenibilità e procedere verso un modello di economia circolare. I vantaggi derivanti per le aziende sono soprattutto in ambito di monitoraggio della qualità e della sicurezza della filiera alimentare.
La tecnologia Blockchain ha infatti un enorme impatto sia sull’efficienza sia sull’efficacia dei processi di tracciabilità alimentare. Dal lato dell’impresa cliente, chi adotta questa soluzione rileva una diminuzione degli errori dei dati, una riduzione dei costi e un risparmio di tempo per la raccolta dei dati; dal lato degli operatori della supply chain, invece, i vantaggi riguardano i costi ridotti di gestione delle scorte, la riduzione degli sprechi alimentari e il consolidamento dei rapporti di filiera.

Inoltre, la tracciabilità della filiera alimentare assicurata dall’implementazione della Blockchain è fondamentale perché questo strumento permette agli operatori di gestire le proprie attività in modo efficace e di proporre alimenti più sicuri a prezzi inferiori.
Non solo, è utile anche per aumentare la fiducia agli occhi dei consumatori finali. Una recente indagine del Food Marketing Institute ha sottolineato che il 44% dei consumatori esige delle informazioni dettagliate sulle modalità di produzione degli alimenti acquistati: in questo caso, la Blockchain consente di tracciare tutte le fasi della filiera in tempo reale, con assoluta trasparenza e assicurando la totale sicurezza dei dati.

Una delle prime aziende della grande distribuzione ad aver introdotto questa tecnologia è Carrefour, top client di Ambrosiano: il colosso francese, anche sul mercato italiano, ha introdotto dall’11 ottobre 2018 il “pollo Filiera Qualità Carrefour Italia”, il primo prodotto ad essere tracciato con questa tecnologia in tutti i punti vendita del territorio italiano. È possibile usare il proprio smartphone per leggere il codice QR presente su ogni confezione: si viene inizialmente rimandati ad una landing page dedicata che permette di visualizzare le informazioni di tutta la filiera in tempo reale dall’origine del prodotto sino al punto vendita. Il successo di questo progetto ha portato Carrefour ad implementare altre filiere di qualità entro il 2022 per altri prodotti alimentari: come racconta il recente articolo de Il Sole 24 ore, in collaborazione con Ibm e EY, il colosso della GDO ha avviato dei progetti per “offrire al consumatore la possibilità di accedere in modo semplice a tutte le informazioni sulla provenienza e sulla modalità di lavorazione di un prodotto”.

Ambrosiano Group, occupandosi della logistica conto terzi di molte aziende di Food & Beverage e di GDO, è estremamente interessata allo sviluppo delle nuove tecnologie per la completa tracciabilità dei prodotti: la riduzione degli sprechi alimentari e i costi ridotti di gestione delle scorte raggiungibili con la Blockchain sono alla base dell’efficientamento di magazzino.