Il legame proficuo tra la logistica e la circular economy


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L’economia circolare ha evidenti effetti anche sul mondo della logistica, dalla gestione di magazzino al supply chain management.


Ma cos’è l’economia circolare? Essa viene definita come un tipo di economia che è in grado di rigenerarsi da sola. I flussi di materiali in questo sistema sono di due tipologie: quelli biologici, che vengono reintegrati nella biosfera, e quelli tecnici, destinati invece a rivalorizzazioni diverse. Questo nuovo modello di economia si dimentica di tutti i secoli passati dell’economia lineare, fondata sull’estrazione delle materie prime, sui consumi di massa e sulla produzione di scarto destinato ad essere abbandonato nelle discariche. Al contrario, la circular economy si fonda sui principi della circolarità delle risorse: all’interno di questo sistema, i rifiuti di qualcuno diventano importanti risorse per qualcun altro, ovvero la materia scartata diventa nuovamente una fonte di materia prima, reintroducendo il rifiuto nel ciclo produttivo. Inoltre, viene favorito l’uso intelligente dei prodotti, limitandone così lo spreco, e si evita di dismettere materia ancora utilizzabile. Persino nel mercato agroalimentare, dove può sembrare più complesso il riutilizzo della merce, sono stati fatti grandi passi avanti: infatti, si sta cercando di trasformare le eccedenze in altri prodotti utili facendo attenzione alla deperibilità dei prodotti.


Questo modello economico rappresenta oggi un importante volano di sviluppo economico, in grado anche di attirare ingenti investimenti. Questa prospettiva in molte nazioni è già realtà, persino in Italia: come emerso dal forum sulla sostenibilità de Il Sole 24 ore, nel nostro paese il 55% degli imballaggi viene riciclato, producendo un risparmio di circa 40 milioni di tonnellate di materia prima.


Questi risultati devono essere presi in considerazione anche dal mondo logistico, la cui funzione è fondamentale nel mondo economico-produttivo. Tuttavia, come si colloca la logistica nei confronti di questo processo? La logistica deve sicuramente cogliere la sfida della circular economy: è il cliente finale che lo richiede, in quanto costantemente connesso e abituato alla filosofia dello sharing, e soprattutto è l’intero sistema che lo richiede in quanto trova un nuovo sviluppo e una nuova ottimizzazione delle risorse nella condivisione di spazi e carichi.


La sfida della logistica, quindi, è proprio la condivisione intelligente di spazi (magazzini, piazzole di carico/scarico, banchine, terminali), di veicoli e di carichi: questo cambiamento potrebbe avere un effetto disruptive, capace di ottimizzare i flussi a fronte di investimenti nella digitalizzazione della supply chain. Questo processo, però, non può essere rimandato ancora a lungo: ci sono già modelli collaudati e affermati e i clienti finali si trovano più avanti degli operatori del mercato logistico, soprattutto in termini di digitalizzazione e accesso alle piattaforme di sharing. È preferibile, infatti, portare questi modelli anche nel mondo della logistica al fine di favorire uno sviluppo resiliente del settore.


Anche Ambrosiano Group è interessata a queste soluzioni innovative, che devono essere implementate il prima possibile: “Qui presso Ambrosiano Group pensiamo che la circular economy sia la direzione giusta da seguire per migliorare i processi logistici. Infatti è necessario un cambio di mentalità, per interrompere il circolo vizioso della competizione di prezzo, che caratterizza i fornitori di alcuni servizi logistici.” – afferma l’AD di Ambrosiano Group, Giulia Barani.