Big Data e le nuove sfide dell’informatica: dalla sanità alla logistica


Cheese Brie Sandwich

Può l’informatica essere al servizio degli esseri umani e la realtà virtuale migliorare la vita degli stessi? In un mondo sempre più digitale queste domande assumono un’importanza fondamentale. Una risposta positiva ed incoraggiante arriva dal settore sanitario dove la tecnologia sta lavorando per migliorare la qualità della vita delle persone.

Protagonisti di questa nuova sfida dei nostri tempi sono i cosiddetti Big Data. «Grandi volumi di dati ad alta velocità, complessità e variabilità che richiedono tecniche e tecnologie avanzate per la raccolta, immagazzinamento, distribuzione, gestione e analisi dell’informazione». Questa la definizione contenuta in un rapporto consegnato al Congresso degli Stati Uniti nell’agosto del 2012.

Il settore sanitario è uno di quelli che storicamente ha generato la maggior quantità di dati che possiedono le caratteristiche di velocità, complessità e variabilità. Nella nostra vita di pazienti ciascuno di noi genera Big data ogni volta che riceve una prescrizione medica, acquista un farmaco, richiede un servizio sanitario, accede al Pronto Soccorso, si sottopone a un esame diagnostico o di laboratorio, usa Facebook, Twitter e altri social network per comunicare agli amici le proprie condizioni di salute.

La speranza è che questa grande quantità di dati, una volta interpretati, possano dare vita a tutta una serie di attività, dal miglioramento della qualità dell’assistenza sanitaria con conseguente riduzione dei costi, al supporto delle decisioni cliniche, sorveglianza delle malattie e gestione della salute pubblica.

L’analisi incrociata di queste informazioni permetterebbe ai medici di avere un quadro complessivo della salute della persona; il governo, gli ospedali, le cliniche potrebbero prevedere meglio le spese mediche, prevenire le malattie più diffuse e selezionare i servizi sanitari in base alle reali esigenze della popolazione di un certo territorio o regione.

L'Italia, secondo le classifiche dell'Organizzazione mondiale della Sanità, è al secondo posto nel mondo per longevità (dopo il Giappone) e al terzo per performance medica e possiede quindi caratteristiche di attrattività per investimenti internazionali, attenzione scientifica, competenze globali. E i risultati cominciano ad arrivare grazie anche a laboratori di vera eccellenza come il Centre for Health Technologies dell’Università di Pavia e l’IBM Watson Health di Milano che lavorano per sviluppare infrastrutture computazionali nel campo della sanità, information technology sofisticatissima applicata alla salute. Temi di grande attualità nel settore che saranno affrontati nella prossima edizione di EXPOSANITA’ la mostra internazionale della sanità e dell’assistenza che si terrà dal 18 al 21 maggio a Bologna.

Se in sanità un algoritmo potrà salvare vite e indirizzare scelte responsabili, negli altri svariati campi d’applicazione i Big Data garantiranno strategie più mirate e concreti vantaggi competitivi. La logistica sarà uno dei settori più coinvolti.  

Le aziende di logistica devono infatti gestire un enorme flusso di merci che creano un altrettanto enorme volume di dati: dimensioni, peso, informazioni delle consegne, consumi e monitoraggio Co2, caratteristiche specifiche e molto altro ancora. Dati che offrono la possibilità, una volta interpretati, di individuare tendenze e creare nuovi modelli di business.

Migliorare le proprie performance e diventare protagonisti e motori di ricerca dell’intera supply chain. Questa la strategia delle moderne società di logistica che puntano, come Ambrosiano Group, ad un continuo aggiornamento delle proprie competenze per far fronte alle sfide sempre più complesse della tecnologia.